Capitolo 278
Accettò le mie scuse e ci abbracciammo per dimostrare che non c'era rancore. Sentì la mia guancia bagnata di lacrime contro la sua, si tirò indietro e mi chiese se stavo bene. Si strappò i guantoni da boxe, mi afferrò per un braccio e mi portò a farmi sistemare mentre io escogitavo dei piani nella mia mente.
"Non hai detto niente", disse Thea, sedendosi e guardandomi negli occhi.
"Non ne avevo bisogno", dissi. "Ho imparato cosa dovevo fare per farti concentrare la tua attenzione su di me. Questo è ciò che contava".