Capitolo 11
- Aria-
Mi sarei alzata in piedi e sarei corsa fuori dalla stanza agli ordini di Ariel come se si stesse rivolgendo a me, ma dovevo ricordarmi che era mia sorella, non un signore. Tuttavia, non ero in grado di parlare per Prisca, e lei dovette andarsene. Si alzò lentamente dal letto e uscì dalla stanza, guardandomi ancora una volta prima di chiudere la porta dietro di sé. Prisca era una persona molto espressiva e le sue emozioni si riflettevano sempre nei suoi occhi, cosa che non mancavo mai di notare.
Mi sentii in colpa quando i nostri sguardi si incontrarono prima che la porta si chiudesse dietro di lei. Era ferita perché non avevo detto niente per impedirle di andarsene, ma non sapevo cosa dire.
Mi riscossi di soprassalto dai miei pensieri quando sentii un paio di occhi che mi trafiggevano la pelle, e mi ricordai che ero rimasta sola nella stanza con qualcuno: mia sorella, Ariel. I miei occhi si lanciarono rapidamente nella sua direzione, e il bagliore nei suoi occhi si addolcì un po'. Non voleva che vedessi il bagliore, ma l'avevo sentito quando avevo distolto lo sguardo da lei. Più come se avessi visto il bagliore come se avessi un altro paio di occhi accanto a me.
"Come stai oggi, sorella?" mi chiese Ariel con un piccolo sorriso sul volto, che potevo interpretare come un errore. Dovevo rimettermi in sesto per non continuare a guardarla con la lingua legata e lasciarle vedere attraverso la mia paura.