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Capitoli

  1. Capitolo 51 Corvo
  2. Capitolo 52 Flirtando con un paziente
  3. Capitolo 53 Incolpandolo
  4. Capitolo 54 Il suo sporco trucco
  5. Capitolo 55 La spia
  6. Capitolo 56 Desiderio
  7. Capitolo 57 Ubriaco
  8. Capitolo 58 Il suo dolore
  9. Capitolo 59 Nessun imbarazzo
  10. Capitolo 60 Pronti per questo
  11. Capitolo 61
  12. Capitolo 62
  13. Capitolo 63
  14. Capitolo 64
  15. Capitolo 65
  16. Capitolo 66
  17. Capitolo 67
  18. Capitolo 68
  19. Capitolo 69
  20. Capitolo 70
  21. Capitolo 71
  22. Capitolo 72
  23. Capitolo 73
  24. Capitolo 74
  25. Capitolo 75
  26. Capitolo 76
  27. Capitolo 77
  28. Capitolo 78
  29. Capitolo 79
  30. Capitolo 80
  31. Capitolo 81
  32. Capitolo 82
  33. Capitolo 83
  34. Capitolo 84
  35. Capitolo 85
  36. Capitolo 86
  37. Capitolo 87
  38. Capitolo 88
  39. Capitolo 89
  40. Capitolo 90
  41. Capitolo 91
  42. Capitolo 92
  43. Capitolo 93
  44. Capitolo 94
  45. Capitolo 95
  46. Capitolo 96
  47. Capitolo 97
  48. Capitolo 98
  49. Capitolo 99
  50. Capitolo 100

Capitolo 29 Una fitta di dolore

ALESSANDRO

Le sue palpebre si chiusero e sentii un barlume di preoccupazione attraversarmi. Avevo lottato per trattenermi dal devastarla completamente... Ma non avevo mai provato quel tipo di fame prima... Sì, a volte mi veniva voglia di uccidere e lo facevo... Ma non quando facevo sesso... Abbassai lentamente le sue gambe, grugnendo mentre mi spremevo fuori da lei, sibilando leggermente. Cazzo, era stretta.

Era stata perfetta, oltre la fottuta perfezione... Dopo averla assaggiata, mi sentii come se mi fossi perso qualcosa per tutta la vita... Anche il suo sapore... Mi aveva fatto impazzire e non ero riuscito a trattenermi.

Sollevai il suo corpo immobile, come in una sposa. Cercai di ignorare la sensazione estranea che ora si era insediata nel mio petto, seppellendola. Raccolsi i miei pantaloni, cullandola con un braccio mentre li indossavo. La stanza odorava di sesso, sudore e del delizioso profumo della sua eccitazione. Potevo abituarmi a questo paradiso in terra...

Aggrottai la fronte profondamente, raccolsi la mia maglietta strappata e gliela drappeggiai sul corpo prima di uscire dall'ufficio. Non ero sicuro che qualcuno l'avesse sentita urlare perché era stata fottutamente rumorosa. Sorrisi compiaciuto al pensiero. Mi piaceva, dimostrava che le piaceva. Quello era un altro fottuto problema, non me ne frega un cazzo dei bisogni di una donna. Presi quello che volevo e basta, ma in realtà volevo darle piacere... Camminai lungo il corridoio verso la sua stanza solo per trovarmi faccia a faccia non con un fottuto cucciolo, ma con tre...

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