Capitolo 5
"Ciao amore." La sua voce profonda e seducente mi risuonò nelle orecchie, facendomi venire voglia di eccitarmi all'istante. Aprì la porta più ampiamente, facendomi cenno di entrare, cosa che feci. Il mio cuore sussultava per l'eccitazione che mi aspettava. Sentii la porta chiudersi silenziosamente alle nostre spalle, poi mi voltai a guardarlo. Mi fissava con i suoi occhi assetati di piacere mentre si avvicinava. Mi accarezzò la guancia con un dito mentre muovevo lentamente la testa, godendomi la sensazione eccitante che mi procurava.
"Come stai, mio nuovo cliente, Zane?" chiesi, ripensando a me stessa e alla decisione che avevo preso poco prima a casa di mia madre.
"Non mi è permesso scegliere con chi scopare?"
Sospirai sentendomi sconfitto, ma non era giusto.
"Dovresti cercare di far funzionare le cose con tua moglie, invece sei qui a cercare di sedurre di nuovo sua figlia", dissi con tono fermo, cercando di negare a me stesso il mio desiderio per lui.
"Non ricordo di aver detto che non voglio fare ammenda. Sono venuto solo per divertirmi e stasera sei stato il migliore." Fece altri passi verso di me mentre io ritiravo i miei da lui.
"Smettila Zane, non voglio fare questo con te." Continuai ad arretrare perché i suoi passi non si fermavano.
"Ho pagato una fortuna per averti per me, tra gli altri offerenti. Me lo negheresti, sapendo che posso ancora ottenerlo liberamente da te?" Dannazione! Lo odiavo con tutto il cuore, ma sapere che aveva ragione mi rendeva debole. Non ero abbastanza forte da resistere alla sua tentazione e lo avevo tutto per me, ricevendo una buona paga, ma poi la mia coscienza continuava a lottare contro di me, dicendomi di tirarmi indietro. I soldi non valevano la pena di tornare indietro sulla mia promessa.
Mi fermai di colpo quando sentii le gambe sollevarsi, era il letto che ci ero già arrivata. Guardai Zane e lui mi sorrideva pericolosamente. Ero avvolta nel piccolo spazio che mi offriva. Il mio petto continuava a sollevarsi e abbassarsi rapidamente. Sapevo di essere indifesa a ogni secondo che passava. Poi sentii le sue braccia forti sulla schiena che mi tiravano più vicino al suo petto forte. Ridacchiò mentre sussultavo al suo gesto.
"S-Scott, per favore... Non voglio farlo. Io... Non dovrei." Riuscii a dire, raccogliendo l'ultimo senso di pudore che mi era rimasto. Non disse nulla, ma mi fissò, seducendomi con il suo sguardo ammaliante.
"Ma io voglio... No, devo avere me stessa dentro di te stasera." Le sue parole mi fecero sprofondare il cuore e lo sollevarono con un respiro affannoso. Mi sollevò immediatamente, tenendomi le gambe ai lati, con le mani divaricate, così che la mia vagina quasi toccava la sua camicia.
"S-scott...
"Shh..." Mi sussurrò all'orecchio, riportando la testa verso di me. Mi passò la lingua sul collo, provocandomi brividi freddi lungo tutto il corpo, poi si sporse sul letto con me in mezzo a lui. Poi mi posò lentamente, appoggiando il suo enorme peso leggermente sopra di me. Le nostre labbra si unirono strettamente l'una all'altra. Il mio corpo era invaso da un torrente di desideri sessuali e sentivo la mia figa pulsare in attesa del suo ingresso.
"Allora cosa sarà?" La sua voce era rassicurante, mi spingeva a piegarmi alla sua volontà, ma ero già impotente davanti a lui. "Un bacio... O un bacio?" Le mie labbra si dischiusero alle sue parole mentre lasciavo uscire un leggero gemito dalla mia bocca. Non mi stava dando alternative, stava imponendo un'opzione e questo mi faceva male. Sentii la mia coscienza nascondersi in una cella e il mio desiderio di lui prendere il sopravvento. Lo spinsi via solo per sedermi sopra di lui, poi iniziai a togliergli la camicia con impazienza mentre gli rubavo baci bollenti dalle labbra.
"Quella è la mia ragazza." Disse mentre mi guardava fare il mio dovere. Mi tolsi la camicia mentre lui mi aiutava a toglierla, ora eravamo entrambi mezzi nudi. Le mie mani raggiunsero i suoi pantaloni e iniziai a strapparli, lo sentii gemere ai miei movimenti persistenti e impazienti. Poi mi si parò davanti il suo lungo e duro pene.
"Ahh... Fanculo Zane." Gemetti mentre iniziavo a sentire il suo cazzo sulla mia faccia. Era caldo e le sue vene pulsanti sul suo cazzo mi eccitavano ancora di più. Le mie labbra erano bagnate dal suo liquido pre-eiaculatorio che usavo per bagnarle. Con le mani appoggiate alla vita, aspettò con impazienza mentre mi guardava dall'alto per immergere la mia bocca nel suo cazzo duro. Lo stuzzicai sorridendo per la tortura che il mio ritardo gli stava causando, poi, quando meno se l'aspettava, tirai fuori la lingua lasciando che la sommità del suo cazzo scivolasse nella mia bocca bagnata. Gemette di piacere e gli lanciai un'occhiata di sfuggita.
Lasciai uscire il suo cazzo dalla mia bocca, con la mia saliva che formava una connessione tra le mie labbra e il suo cazzo. Iniziai a far scorrere le dita su e giù per il suo cazzo, bagnandolo con la mia saliva. Iniziai a gemere lentamente al ritmo delle sue grida di piacere. Poi aumentai il ritmo alternando una sega e un pompino.
"Fu-uuuck Aria! Mi ha chiamato così dolcemente mentre lo succhiavo forte con le mani che scivolavano su e giù da dove la mia bocca poteva contenere il suo cazzo.
"Merda! Sei proprio una cattiva ragazza." Disse, dandomi una pacca sulle natiche. Mi tenne le natiche, allontanandomi un po' il viso da sé, mentre la sua bocca era apertamente spalancata mentre gemeva a bassa voce, ma non mi arresi. Gli spinsi via le mani e accelerai ulteriormente. Mi afferrò i capelli, posandomi la mano libera sulla guancia. Mi rilassai, sapendo cosa stava per fare.
"Ti farò soffocare e vomitare, infilandoti il mio cazzo in profondità nella gola." Mi minacciò, e questo mi fece sentire brividi freddi lungo tutto il corpo.
"Fottimi forte, Zane... Per favore, fottimi." Dissi guardandolo supplichevole. Le sue labbra si curvarono in un sorriso pericoloso, quel sorriso che indicava che stava per prendere il sopravvento e farmi rimpiangere di non averlo mai implorato.