Capitolo 203 La dichiarazione d'amore di Megan
Vedendo che così tante persone non erano riuscite a fermare Carlos, Megan pensò di provarci. Si avvicinò a lui e cercò di dissuaderlo, ma ottenne solo un singolo strattone alla manica prima di essere spinta via lei stessa. La spinta fu così forte che inciampò all'indietro verso il muro. Tenendosi il braccio ferito, rimase lì e non osò fare un altro passo verso l'uomo infuriato.
Ormai la casa era un completo disastro. Tutto era in disordine. La pianta in vaso era rovesciata e la terra si era riversata sul tappeto. Il tavolino decorativo era rovesciato e i ninnoli che un tempo conteneva erano sparsi sul pavimento. Pozze di sangue macchiavano il tappeto in modo scuro nei punti in cui le vittime di Carlos avevano sanguinato. Perfino gli arazzi erano stati piegati. Era la cosa peggiore che qualcuno avesse mai visto in quel posto, ma chiunque volesse provare a pulire la casa era tenuto a freno dalla rabbia incandescente di Carlos.
Tabitha si avvicinò a Debbie e le tirò un braccio. La giovane donna era ancora perplessa. Colta alla sprovvista, barcollò e riuscì a stabilizzarsi premendo la mano contro il muro. "È tutta colpa tua! Tutto andava bene prima che lo sposassi. Ma guarda cosa sta succedendo ora! Per colpa tua, Carlos sta picchiando suo padre! In che razza di mostro l'hai trasformato?!"
Ciò fece rinsavire Debbie. Consegnò il cappotto di Carlos a Connie, gli corse incontro e gli afferrò la mano alzata, ora chiusa a pugno, coperta di sangue fresco e coagulato. "Carlos, Carlos, per favore fermati. È tuo padre..." singhiozzò.
Il pazzo riacquistò la ragione quando la sentì piangere.