Capitolo 68
Ma all'improvviso i miei occhi si posano su una figura dall'altra parte della stanza e rimango immobile per lo shock, prima di scoppiare a ridere, rendendomi conto che mi sto guardando nello specchio sulla parete in fondo.
"Cosa?" chiede Jesse, avvicinandosi al mio fianco.
"Davvero?" dico, sorridendo a me stessa mentre mi giro un po', osservando il mio viso semplice senza trucco, i miei capelli sistemati sapientemente sotto il berretto, i miei abiti larghi e mimetici. "È così che sembro?"
Jesse mi guarda accigliato per un secondo e poi guarda dall'altra parte della stanza come sto facendo io, il suo viso scoppia in un sorriso quando vede anche il mio riflesso lì. Ride. "Sì! Stai bene, Shrimpy!"
"Non c'è da stupirsi che nessuno mi prenda sul serio", mormoro. Perché onestamente, sembro un ragazzo, ma sono sicuro di essere il più piccolo, il più debole, il più rosato che abbia mai varcato queste porte.