Capitolo 141
Le mie ciglia si aprono e rivelano una stanza completamente bianca, una moltitudine di odori sterili e chimici che mi riempiono il naso. Mi sento appesantita e stordita allo stesso tempo, come se stessi fluttuando ma incapace di muovermi. Riconosco questa sensazione e mi sono svegliata in questa situazione abbastanza spesso da indovinare cosa è successo.
Devo essere svenuto per sfinimento, disidratazione, stress o tutte e tre le cose. Sono di nuovo in ospedale, attaccato a una mezza dozzina di macchine che emettono segnali acustici e indosso un camice di carta ruvido e poco lusinghiero. Il mondo è buio oltre le finestre e mi guardo intorno per cercare un orologio. Stamattina erano circa le dieci quando ho provato a chiamare Bastien, ma ormai sono passate le 8 di sera. Ho dormito tutto il giorno.
Lentamente ma inesorabilmente, gli eventi accaduti prima che perdessi conoscenza mi riaffiorano nella mente e subito voglio trovare Lila. Deve essere stata così spaventata.