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Indice

  1. Capitolo 201
  2. Capitolo 202
  3. Capitolo 203
  4. Capitolo 204
  5. Capitolo 205
  6. Capitolo 206
  7. Capitolo 207
  8. Capitolo 208
  9. Capitolo 209
  10. Capitolo 210
  11. Capitolo 211
  12. Capitolo 211
  13. Capitolo 212
  14. Capitolo 212
  15. Capitolo 213
  16. Capitolo 213
  17. Capitolo 214
  18. Capitolo 214
  19. Capitolo 215
  20. Capitolo 215
  21. Capitolo 216
  22. Capitolo 217
  23. Capitolo 218
  24. Capitolo 219
  25. Capitolo 220
  26. Capitolo 221
  27. Capitolo 222
  28. Capitolo 223
  29. Capitolo 224
  30. Capitolo 225
  31. Capitolo 226
  32. Capitolo 227
  33. Capitolo 228
  34. Capitolo 229
  35. Capitolo 230
  36. Capitolo 231
  37. Capitolo 232
  38. Capitolo 233
  39. Capitolo 234
  40. Capitolo 235
  41. Capitolo 236
  42. Capitolo 237
  43. Capitolo 238
  44. Capitolo 239
  45. Capitolo 240
  46. Capitolo 241
  47. Capitolo 242
  48. Capitolo 243
  49. Capitolo 244
  50. Capitolo 245

Capitolo 321

"Mi manca davvero l'hockey", disse piano, con una voce quasi sognante. Un leggero sorriso gli tremò agli angoli delle labbra. "Amo l'hockey. Amo la mia squadra. E tu sei il medico della mia squadra... Vero?"

Annuii piangendo, mordendomi il labbro inferiore per impedirgli di tremare. Pensare a quanto avessi odiato essere il medico della squadra all'inizio del semestre, e ora non riuscivo a immaginare di fare nient'altro... Mi riempì di una strana sensazione che non riuscivo a spiegare bene. Mi sentivo quasi in colpa per tutto il tempo che avevo trascorso a odiare il mio tirocinio. Non solo per Enzo, ma per Tiffany. Ma anche allora, sapevo che niente mi rendeva più felice che essere il medico della squadra, ed ero orgogliosa di ammetterlo. Se solo la mia voce non fosse stata troppo strozzata dalle lacrime per parlare.

"Voglio vedere di più", disse all'improvviso, raddrizzandosi. Mi teneva ancora la mano, e ora mi guardava dall'alto con una nuova intensità incrollabile, la stessa intensità che avevo imparato ad amare. La stessa intensità che mi aveva mostrato quando ci eravamo incontrati per la prima volta. All'epoca, l'avevo pensato come un predatore e la sua preda, e mi spaventava; ma ora sapevo che era qualcosa di completamente diverso. Era puro amore e fascino. Era uno sguardo che in qualche modo sapevo solo due compagni predestinati potevano scambiarsi.

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