Capitolo 214
"È stato morso", disse Er 10, afferrandomi e mettendomi dietro di sé. "Dobbiamo trattenerlo prima che sia troppo tardi".
Annuii, cercando freneticamente nell'area circostante qualcosa, qualsiasi cosa, che potessimo usare per trattenerlo mentre i ringhi cominciavano a sostituire i suoi singhiozzi. Alla fine, individuai l'armadio delle scorte. "Laggiù!" dissi, indicando. "Portiamolo lì dentro." Enzo annuì, poi, proprio quando le ossa del ragazzo cominciarono a contorcersi mentre iniziava a muoversi, ci precipitammo verso di lui e lo afferrammo per entrambe le braccia, trascinandolo scalciando e dimenandosi verso l'armadio delle scorte. Con un ultimo grugnito, Enzo spinse dentro il ragazzo, poi sbattemmo le porte appena prima che il ragazzo si muovesse.
"Cazzo... Scusa, amico", disse Enzo, infilando una mazza da hockey nelle maniglie delle porte.
"Dobbiamo trovare Tiffany," dissi, ansimando per la lotta. "Potrebbero esserci feriti."
Enzo annuì e si voltò a guardare l'entrata posteriore dell'arena. "Dovrebbe essere in città in questo momento, però", disse piano. "Supponendo che sia ancora umana, o addirittura viva, per quel che conta."