Capitolo 183
Nina
Enzo ed io ci siamo quasi baciati.
Ma non lo abbiamo fatto. Si è allontanato prima che potessimo farlo noi. Ho capito perché lo ha fatto, ma mi ha comunque fatto male. Come minimo, anche se se n'è andato quasi subito dopo, gli ho fatto promettere di non fare del male a James; volevo arrivare in fondo alla questione prima di fare qualcosa di avventato. Per quanto ne sapevamo, James non aveva nemmeno in programma di fare qualcosa di male. Non sapevamo nemmeno cosa significasse veramente la lettera nella sua interezza.
Quella notte, tuttavia, feci innumerevoli sogni orribili. In un sogno, ero di nuovo nei tunnel di Edward e lui mi costringeva a bere la mia medicina. Quando me la versò in gola, si trasformò in una melma densa che mi fece soffocare. In un altro sogno, stavo correndo verso Enzo, ma qualcosa mi stava trattenendo e non lo raggiunsi mai prima che sparisse.
Nel mio ultimo sogno, vidi Enzo in piedi di fronte a me. Stava sorridendo e teneva la mano di una donna. Non riuscivo a vedere il suo viso perché era coperto da un velo da sposa, ma quando si girarono l'uno verso l'altro e lui sollevò il velo e la baciò, seppi che era la sua compagna predestinata nonostante non vedessi ancora il suo viso. Singhiozzai, cercando con tutte le mie forze di mettermi tra loro e fermarli, ma mentre lo facevo, Enzo all'improvviso mi afferrò per la gola e mi strangolò. Ho lottato contro di lui mentre mi sollevava da terra per il collo, i miei arti si agitavano mentre artigliavo le sue mani ferme. L'ultima cosa che ho visto prima di iniziare a perdere conoscenza è stata l'immagine dei suoi occhi rossi e luminosi che mi fissavano con rabbia.