Capitolo 283
Mi tenevo stretta Carol, non volevo mai lasciarla andare. Forse ero egoista a portarla con me e a impedirle di lavorare per la Statford Freeze; in realtà non mi importava. Ero così innamorato di lei che mi faceva male, e il pensiero di non averla più con me, al mio fianco in ogni fase del percorso, mi distruggeva completamente.
Le baciai la sommità della testa mentre si rannicchiava ancora di più contro di me e mi guardava attraverso le ciglia con un sorriso soddisfatto. Le sfiorai le labbra, desiderando approfondire il contatto, ma sapendo che se l'avessi fatto, ci avrebbe eccitati entrambi e non volevo che accadesse davanti al Re in persona.
Il Campidoglio vinse la partita e lo stadio esplose in un applauso.