Capitolo 278: In realtà mi ha abbandonato
Fissai infelice il punto in cui i suoi artigli palmati si toccavano, intenzionato a scoprire cosa stesse studiando... solo per rendermi conto che sulla mia pelle apparivano dei pattern simili a circuiti, come se fossero stati scansionati da una specie di scanner. I pattern erano avvolti in una sequenza regolare e sembravano la proiezione di una scala, e svanivano ogni volta che gli artigli di Dicken si allontanavano dalla mia pelle: non avrei notato affatto quel curioso cambiamento se non avessi tenuto d'occhio cosa stava facendo Dicken.
Quando la zampa di Dicken si spostò sulle mie caviglie, il suo sguardo sereno sembrò muoversi come se avesse notato qualcosa, e non potei fare a meno di sentirmi elettrizzato.
"Di-" Mi fermai goffamente dal pronunciare il suo nome, cogliendo comunque l'occasione per spiegare rapidamente, "Mi credi adesso? Sono davvero speciale, non è vero? Sono davvero la tua progenie..."