Capitolo 277: Seduzione fallita
Non ho resistito a gettargli le braccia al collo, desiderando tanto di cogliere al volo questa opportunità per abbracciare il mio amante. Mentre le mie mani si allungavano timidamente per toccare la sua spina dorsale salda, lui mi guardò ma non mi scrollò di dosso come prima, continuando a curare la mia ferita, la punta della sua lingua che mi leccava attentamente il petto. L'incisione che aveva appena fatto si guarì immediatamente, il dolore si attenuò. I miei occhi, seguendo i suoi movimenti, non poterono fare a meno di soffermarsi sulle sue seducenti clavicole e sui robusti muscoli del torace, un'idea audace apparve all'improvviso nella mia mente...
Il mio corpo era mutato quando Dicken si era accoppiato con me: significava che dovevo fare lo stesso per trasferire il segno dell'esistenza in lui? La realtà era che avevo perso quella scala, il che poteva significare solo che si era fusa con il mio corpo fisico, e Dicken era dentro di me. Ecco perché la mia idea sembrava estremamente logica a giudicare dalle circostanze attuali.
In altre parole, ora dovevo sedurre Dicken in modo che lui sentisse l'impulso di accoppiarsi con me.