Capitolo 265: Chiama il mio nome
Non avevo idea di cosa significasse quella rapida scossa, ma il mio cuore sembrava penzolare dalla corda proprio in quel momento mentre correva rapidamente. Nel frattempo, facevamo del nostro meglio per restare incollati al muro anche se il colore ci stava sbiadendo il viso.
Sebbene non osassi avvicinarmi ai buchi sul muro, ciò mi impediva anche di tenermi saldo al muro. Non avendo scelta, mi avvicinai lentamente a uno dei buchi, ma proprio quando stavo per infilarci la mano per trovare un po' di equilibrio, ci fu uno schiocco sordo sopra la mia testa e la corda legata al mio corpo si allentò all'improvviso. Tutti intorno a me gridarono di sorpresa mentre perdevamo la presa sulla corda e precipitavamo nell'abisso.
La sensazione improvvisa di perdere tutto il peso sopraffece presto i miei sensi e non riuscii a fare un cenno anche se avevo aperto la bocca per urlare. Il vento urlava mentre mi soffiava vicino alle orecchie e il mio cuore sembrava essere balzato fuori dalla gola mentre i miei nervi si contraevano. Anche se non pensavo di temere la morte, la sua vicinanza mi spaventava ancora: sapevo che sarei stato a pezzi nell'istante successivo, ma non c'era modo di sapere quando sarebbe successo.