Capitolo 253: Uccidilo
"Ah... Ah... No..."
Rabbrividii come se fossi stata scossa, e le mie gambe diventarono gelatina mentre i miei due punti sensibili venivano tormentati. In quella frazione di secondo, quei tentacoli scivolarono per qualche centimetro lungo le mie gambe e presto sfondarono l'inguine che era pesantemente fasciato. Strisciarono in giro, scivolando lentamente tra gli spazi delle bende e le slegarono un po' alla volta, cercando uno sbocco per entrare in me.
Le gambe mi si contraevano per il dolore e le vene mi si gonfiavano sul collo. Sentivo la potenza pura di un tritone che si abbatteva selvaggiamente sui miei vasi sanguigni e quasi scoppiava. Artigli affilati si estendevano dalle dita e zanne affilate sporgevano dalle mie gengive: nonostante non fossi abituato a questo, gli morsi la lingua con forza per istinto, proprio mentre stava per aprirmi le labbra. Il suo sangue denso e nero mi colò in bocca e deglutii nella confusione, prima di tossire violentemente.