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Capitoli

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Capitolo 130

"Non! Non! Non!" strillò Jezelle, facendo cadere la frusta sulla schiena nuda del suo schiavo umano che era in ginocchio davanti a lei con le braccia legate strettamente dietro la schiena. Un rivolo di sangue colò giù da sotto il collare che indossava e Jezelle ci passò sopra un altro dito per assicurarsi che il suo primo presentimento fosse corretto. "Il sapore; non è giusto", aggrottò la fronte in segno di disapprovazione mentre leccava l'ultimo sangue umano dalla punta delle dita. "Il sentimento non c'è proprio. Joo sta cercando di deludermi?" Ci aveva lavorato per ore cercando di perfezionare il sapore della decima di sangue di questo mese al Principe, ma il suo umano non stava collaborando.

"No! Mai!" gridò l'uomo nudo, guardando la sua Padrona con paura. Se non avesse indossato una benda, probabilmente glielo avrebbe visto negli occhi. Ma non aveva bisogno di vederlo, l'uomo puzzava già abbastanza di eccitazione e paura. Il suo cazzo dritto e fiero ne era la prova.

Prima che Jezelle potesse lasciarglielo fare di nuovo con la frusta da equitazione solo per il gusto di farlo, qualcuno bussò alla sua porta. Chiuse gli occhi, tenendosi le dita sulla tempia come per scongiurare un imminente mal di testa, e prese un profondo respiro. "Sempre con le interruzioni..." sospirò. "Sì? Che cos'è?"

Uno dei suoi lacchè aprì la porta e si sporse dentro. "Mi dispiace per l'interruzione, ma ho pensato che dovessi sapere che James Parker si sta trasferendo in una tana appena scoperta. Abbiamo appena intercettato la chiamata a Conrad."

"Conneries," imprecò sottovoce. "Zhen perché mi stai disturbando? Proprio quando arrivo a cose importanti ci sono sempre interruzioni!" strillò, il suo accento francese che diventava più pesante e più spesso mentre si scaldava. Dietro di lei, il suo schiavo umano legato gettò indietro la testa e rabbrividì mentre riversava la sua passione sul pavimento con un lungo, lussurioso gemito. Jezelle si girò su di lui, colpendolo con un rovescio per farlo scivolare sul pavimento. "Osa scendere mentre sono occupato!"

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