Capitolo 503
Lei sbatté le palpebre, la vista offuscata. "Sto bene", sussurrò, anche se era una bugia di cui riusciva a malapena a convincersi. Stava tutt'altro che bene. La sua testa girava, il suo corpo urlava in segno di protesta e il peso emotivo era più pesante di quanto potesse sopportare.
"Smettila di essere testarda," ringhiò Damien accigliato, la sua voce era venata sia di frustrazione che di paura. La sollevò delicatamente, un braccio sotto le ginocchia e l'altro a sorreggerle la schiena. Nonostante le sue proteste, era troppo debole per resistere. Mentre la teneva stretta, con la testa appoggiata al suo petto, il mondo intorno a lei cominciò a confondersi nel nulla.
Il suo cuore batteva forte nel petto mentre la portava attraverso il magazzino, i resti della battaglia ancora freschi intorno a loro. I suoi uomini, che avevano fatto irruzione dietro di lui, ora stavano rastrellando la zona, sgomberando i corpi e mettendo in sicurezza il perimetro. Damien li notò a malapena. La sua attenzione era rivolta esclusivamente alla donna tra le sue braccia, quella che aveva temuto di perdere. Si dimenticò persino che Rapheal era lì in piedi mentre l'uomo di mezza età osservava in silenzio Damien che gli passava accanto con un'espressione accigliata sul viso.