Capitolo 195 La scala
Non c'è niente di tenero, dolce, educato o giocoso in ciò che accadrà dopo.
La bocca di Kent è dura con la mia, tutta lingua, denti e rabbia frustrata. Lo incontro ad ogni colpo, spingendolo contro il muro e prima strappandogli la giacca, cercando di togliergliela dalle spalle – voglio sentire la sua pelle, ma non so se voglio strapparla con le unghie o sentirla premuto sul mio –
Ma poi decido, all'improvviso, che la giacca è una maledetta perdita di tempo e lo spingo, forte, in modo che cada con il sedere contro i gradini di pietra dietro di lui. Kent sussulta di dolore mentre atterra, la sua rabbia lampeggia sul suo viso mentre mi guarda torvo. Appoggia le mani contro la pietra per darsi una spinta –
Ma si ferma quando mi vede tirare su la canottiera sopra la testa, scoprendo il mio torso nudo sotto. E mentre spingo frettolosamente l'elastico in vita dei pantaloncini del pigiama, Kent prende una decisione improvvisa e cade all'indietro sul gradino, con le mani che si spostano frettolosamente alla cintura. Quando i miei pantaloncini toccano terra lui è solo a metà dell'opera, ma io sto già andando avanti, agendo completamente d'istinto, posizionando saldamente un ginocchio a lato del suo fianco e sforzandomi di gettargli l'altra gamba sopra –
"Dannazione, Fay," mormora Kent, spingendo indietro la mia gamba, continuando ad abbassarsi la cerniera dei pantaloni e ad abbassarli. "Mi lasceresti solo..."