Capitolo 116
Mezz'ora dopo, sto salendo i gradini d'ingresso della casa della mia infanzia e spalanco la porta con zanzariera. Giro la maniglia e spingo la porta di legno dietro di essa, aspettandomi che si apra con il suo cigolio familiare, ma ci sbatto contro quando non si apre. Le lacrime iniziano di nuovo a scendere lungo le mie guance quando all'improvviso mi rendo conto che è chiusa a chiave. Certo che lo è - chiudiamo sempre la porta in questo quartiere - e non ho le chiavi perché sono nella mia vecchia borsa, che è a casa di Kent.
Mi appoggio alla porta con un sospiro pesante, chiudendo gli occhi e lasciandomi piangere ancora. È tutto semplicemente troppo -
All'improvviso cado verso l'interno non appena la porta si apre.
" Chi..." dice Janeen, e poi sussulta leggermente mentre inciampo in casa. "Fay!" piange, mettendo subito le mani sulle mie braccia, sostenendomi. “Stai bene? Cosa c'è -“ Ma non appena alzo il mio viso rigato di lacrime verso il suo, lei mi avvolge in un abbraccio e mi tiene stretto. "Oh, tesoro", coccola,
“ Tesoro, non piangere! Va tutto bene! Cosa c'è che non va?"