Capitolo 4
Roseanne sorrise al parrucchiere: "Per favore, tagliali corti e lisciali".
"Anche la bambola più carina è solo un giocattolo". Roseanne decise: "Lascia che chiunque voglia giocarci, io ho smesso di giocare".
Uscendo dal parrucchiere, Roseanne si sentì travolgere da un senso di liberazione. Fortunatamente, c'era una promozione di vendita nel negozio Uniqlo accanto. Entrò e scelse una maglietta bianca e un paio di jeans, cambiandoli subito. Si abbinavano perfettamente alle sue sneaker.
Mentre vagava, arrivò fuori dai cancelli della Kingswell University, osservando gli studenti che entravano e uscivano in bicicletta sotto il sole al tramonto. Si fermò, persa nei suoi pensieri.
"Carlisle! Qui!" Un giovane passò accanto a Roseanne. "Cosa ci fanno tutti qui?"
"Stiamo progettando di far visita alla signorina Payne, quindi..."
Carlisle aggrottò la fronte. "Con così tante persone, l'ospedale non lo permetterà. Facciamolo. Solo due rappresentanti del dipartimento di bioinformatica verranno con me." Bioinformatica? La signorina Payne? Lo sguardo di Roseanne si fece più acuto e lei fece rapidamente un passo avanti. "Chi hai detto che era malato?"
Carlisle balbettò, colto di sorpresa dalla ragazza ordinata e carina che aveva davanti. "Ehm, signorina Payne."
Roseanne chiese di nuovo: "Madeleine Payne?"
Carlisle annuì. "Sì."
"Quale ospedale?"
"Ospedale Serenity Health."
"Grazie."
Car Lisle chiamò la schiena di Roseanne. "Uh... di quale dipartimento sei? Sei anche una studentessa della Sig. ra Payne?"
Roseanne lasciò la domanda in sospeso mentre si allontanava.
Tornata al suo appartamento, Roseanne non riusciva a scrollarsi di dosso il disagio. Madeleine, quella che dava un colpetto sulla testa a qualcuno quando era infastidita, era davvero malata? Quanto era grave la situazione?
Roseanne aprì la rubrica dei contatti, esitando su quella di Madeleine prima di decidere di non chiamare.
All'epoca, per amore del cosiddetto amore, aveva abbandonato l'opportunità di un dottorato diretto per stare con Murray. Non aveva lavorato un solo giorno dopo la laurea, trasformandosi in una casalinga che ruotava attorno al suo uomo.
Madeleine dev'essere rimasta davvero delusa.
"Eh? Anne, non sei tornata?" Leda rimase sorpresa mentre si cambiava le scarpe.
La bocca di Roseanne si contrasse. "Cosa, vuoi buttarmi fuori?"
"Wow, questa volta stai resistendo. Ricordo l'ultima volta che tu e Murray vi siete lasciati, ci ha messo meno di mezz'ora a richiamarti, e tu sei tornata subito da lui."
Roseanne cambiò argomento. "C'è della zuppa nella pentola. Serviti pure."
Gli occhi di Leda si illuminarono e lei corse in cucina per prendere la zuppa, sorseggiandola con apprezzamento. "Murray è un cane così fortunato, a poterla avere ogni giorno..."
Roseanne intervenne. "Ricordati di lavare i piatti e di pulire. Io vado a letto."
Leda insistette: "Ehi, non torni?"
La risposta era la porta chiusa della camera da letto.
Leda schioccò la lingua. "Finalmente sta tenendo duro..."
Altrove, sotto lo stesso cielo notturno, a Seaview Estate.
"Sig. Sherwood, la banca ha confermato che la sig.ra Cole ha incassato personalmente i cinquanta milioni alle 12:05 di oggi..."
Murray riattaccò, fissando freddamente la vista notturna fuori dalla finestra. "Roseanne, a quale nuovo gioco stai giocando?"
Se pensava che avrebbe riconquistato Murray, si sbagliava di grosso. Non c'era modo di tornare indietro sulle sue decisioni. "Cliff, ti va un drink?"
Mezz'ora dopo, Murray spinse la porta del salotto e Cliff lo accolse con un sorriso. "Murray, sono tutti qui, ti stanno aspettando. Cosa beviamo stasera?" Murray entrò, senza badargli.
Cliff si fermò, guardandosi alle spalle. "Che succede? Roseanne non sta arrivando? Sta parcheggiando?"
L'espressione di Murray si oscurò.