Capitolo 1943
" Non devi mandarmi via. La mia amica verrà a prendermi. Torna a dormire, hmm?" Josephine baciò Ethan sulla guancia e aggiunse: "Ti contatterò più tardi".
Ethan controllò l'ora e si rese conto che Josephine si era svegliata mezz'ora prima. Aveva intenzione di mandarla via, ma la sveglia non era suonata. Vedendo che se ne stava andando, all'improvviso allungò la mano e la strinse.
Josephine era vestita in modo professionale, il che le dava l'impressione di essere sia elegante che capace. Ethan non voleva proprio lasciarla andare in quel modo.
Cadde sulla coperta di Ethan, con il viso arrossato. "Cosa stai facendo?" mormorò civettuola mentre si arruffava i lunghi capelli. "Mi manchi! Mi sei mancato per tutta la notte", disse Ethan, sbattendo le palpebre pietosamente come se fosse un bambino afflitto. "Non mi risarcirai per questo?"
Immagini di ogni genere balenarono nella mente di Josephine. Compensare? Cosa intendeva dire con questo? Proprio mentre stava avendo pensieri impuri, l'uomo si sedette e la strinse tra le sue braccia. Poi le diede un bacio sul collo e disse: "Ora puoi andare".