Capitolo 327 Brutto finale
Lei
La familiare struttura in vetro e acciaio del mio studio incombeva mentre mi avvicinavo, cercando di scrollarmi di dosso gli eventi della mattina. Il mondo legale si muoveva velocemente e speravo che il pomeriggio sarebbe stato una tregua.
Entrando, mi sono trovato di fronte a un brusio di chiacchiere. Ovunque guardassi, piccoli gruppi di miei colleghi erano impegnati in animate conversazioni, i loro sguardi guizzavano verso di me con un misto di curiosità e un'altra emozione che non riuscivo a decifrare.
Roteai gli occhi. "Non di nuovo", borbottai tra me e me. Sembrava che fossi diventata di nuovo l'ultima fonte di pettegolezzi in ufficio. L'irritazione mi rodeva; volevo solo tornare in ufficio e tuffarmi nella burocrazia, cercando conforto nella monotonia.
Ma proprio quando mi stavo avvicinando alla porta, pronto a chiudermi fuori dal mondo, ho sentito qualcuno chiamare il mio nome.