Capitolo 298 Ella ha una pistola
Lei
Il bar era scarsamente illuminato, la sua atmosfera era intensificata dal basso brusio delle conversazioni, dal tintinnio dei bicchieri e dalle note soffuse della musica d'ambiente. Lampadari dorati, che gettavano bagliori sporadici, adornavano la stanza, in contrasto con la lavorazione del legno altrimenti scura.
Sentivo la pelle fresca dello sgabello del bar sotto di me mentre osservavo le persone intorno a me, ognuna assorta nelle proprie storie, ignara della mia.
È incredibile come, anche in una stanza piena di gente, ci si possa sentire soli, disconnessi. Le mie dita giocavano distrattamente con lo stelo del mio calice da vino mentre mi perdevo nei miei pensieri, aspettando che Logan tornasse.
"Questo posto è occupato?" La voce era soave, un po' troppo dolce. Girandomi leggermente, mi ritrovai a guardare un uomo alto, il cui abito finemente sartoriale alludeva a ricchezza e potere. Scrollai le spalle senza impegnarmi. "È gratis."