Capitolo 286 Lupo solitario
Lei
Le strade si erano stese in quella tonalità scura e violacea che annunciava l'arrivo della sera quando riconobbi il ronzio basso di un motore dietro di me. La macchina nera e lucida si fermò sul marciapiede e da essa emerse Logan, la sua figura alta e imponente con quell'inconfondibile andatura sicura. "Stai scherzando, vero?" sussurrai tra me e me, girandomi di scatto e accelerando il passo.
“ Ella!” chiamò Logan, seguito dal rumore dei suoi passi che rimbombavano sul marciapiede mentre mi correva dietro. Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, accelerai il passo, sperando di mettere distanza tra noi.
Ma, a ogni passo che facevo, sentivo i passi ritmici delle scarpe di Logan sul marciapiede farsi più forti. Lui correva dietro di me, i suoi passi lunghi colmavano facilmente il divario che avevo lavorato così duramente per creare tra noi.
"Hai ricevuto i miei fiori?" chiese. Dovetti resistere all'impulso di ringhiare. "Sì", risposi, senza guardarlo, "e li ho buttati via". "Buttati via? Pensavo che ti sarebbero piaciuti, o non sei una ragazza 'rosa'?"