Capitolo 87
Carlo
"Ehi, Grace," Jackson mi salutò con un caldo sorriso. Il suo atteggiamento accomodante mi sembrò falso come prima, ma non parlai.
"Ciao, Jackson," rispose.
L'ingresso improvviso di Jackson nella lavanderia mi colse di sorpresa. La sua energia chiassosa riempì lo spazio come un odore nauseabondo e putrido. Il problema era che sembrava anche sinceramente felice, come se le pareti stesse trasudassero bei ricordi, anche con una venatura di qualcos'altro nel suo odore.
"James, giusto?" chiese Jackson, guardandomi. Gli rivolsi un sorriso sottile. "Charles. Harold, giusto?" I suoi occhi si strinsero. "Jackson."