Capitolo 395
Adornare
La coscienza tornò lentamente a sanguinare, come l'alba che filtra attraverso la fitta volta di una foresta. I suoni, inizialmente attutiti e sfocati, si acuirono nel ronzio ritmico delle pale degli elicotteri e nei latrati acuti degli Enforcer. La mia vista, offuscata dal sonno e da un stordimento che non sapevo spiegare, si concentrò gradualmente sulla scena davanti a me.
Charles era seduto lì vicino, in controluce per l'alba imminente, e guardava un tablet, con la mascella serrata. Un piccolo corpo caldo era premuto contro il mio petto nudo. Abbassai lo sguardo e tanta tensione che non mi ero accorto fosse ancora lì mi uscì di dosso.