Capitolo 282
Lui ridacchiò, cupo e basso. "Stai giocando col fuoco, tesoro, ma va bene."
Mi morsi il labbro, speranzosa mentre sollevavo la testa. Le nostre labbra si sfiorarono prima che lui premesse la bocca più fermamente sulla mia mente. Poi, fece scivolare la mano sulla mia pancia finché non mi prese il seno. I calli sui suoi pollici mi fecero rabbrividire quando iniziò a strofinare il pollice sul mio capezzolo. Rabbrividii. Non ricordavo di essere stata così sensibile, soprattutto non i miei capezzoli. Devin non era stato molto per i preliminari, ma anch'io ero stata impaziente.
Charles, tuttavia, sembrava goderselo tanto quanto il sesso, forse anche di più. Ho dovuto chiederglielo un giorno, in un altro momento in cui ogni colpo del suo pollice non mi mandava scintille dentro e non stringeva il filo quasi insopportabilmente teso e caldo del desiderio che mi scorreva dentro.
Gemevo contro la sua pelle, sfiorandogli la spalla con i denti. Mi spostai di nuovo, desiderando di più, e lui premette i fianchi più forte, dondolandosi lentamente mentre mi spostavo e supplicavo.
"Charles, per favore."