Capitolo 239
Carlo
Ho guardato i volti dei miei Enforcer, le loro espressioni erano un misto di determinazione e preoccupazione. Stavamo affrontando un nemico spietato, imprevedibile e completamente slegato dalle regole convenzionali e in balia di un orologio che ticchettava e che non potevamo nemmeno guardare.
"Mantieni la pressione sulle persone di quella lista", ordinai con fermezza, la mia voce portava l'autorità che derivava dalla mia posizione. "Non so se qualcuno di loro ha qualcosa di utile da dire, ma voglio che vengano interrogati. Non renderlo crudele, ma rendilo approfondito. La magia mentale è accettabile".
"Non servirà a niente", disse Ethan da lì vicino. Sembrava più pallido di qualche ora prima. Malato come se la compulsione gli stesse già prosciugando la vita.
Forse lo era.