Capitolo 14 Accettare il suo destino
Sebbene non avessi idea di dove Dominic fosse stato negli ultimi anni o di come se la stesse cavando, non sembrava così indigente da non avere i soldi per assumere un badante, con la sua macchina di lusso e un assistente esecutivo. Un briciolo di rammarico si insinuò in me per le mie parole avventate di prima. Per qualche ragione, non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che avesse scavato una trappola e stesse solo aspettando che ci cadessi dentro.
"Ti stai rimangiando la tua parola ora? Non eri tu quella che aveva detto che avresti fatto del tuo meglio per accontentarmi? Ti sto solo chiedendo di prenderti cura di me, e tu non riesci nemmeno a fare una cosa così semplice? Liliana, sei davvero sincera nel chiedere scusa e fare ammenda?" Dominic alla fine sputò freddamente quando esitai per troppo tempo senza dire nulla.
Osservandolo con ansia, vidi che le sue guance erano ora gonfie, contro il suo viso scolpito.
Anche se so che è una trappola, come posso rifiutare quando entrambi lo abbiamo detto? In effetti, non c'è un detto che dice più o meno così: le maledizioni, come i polli, tornano a casa per appollaiarsi?
"Va bene, sono d'accordo. Ma lascia che ti chiarisca che mi prenderò cura solo di te. Non ci saranno affari da scimmia!"