Capitolo 28
Emmett inclinò la testa nella sua direzione, e l'espressione del suo viso rimase indifferente al suo sguardo.
“Sono venuto a prenderti. Che ne pensi?”
Lui inarcò il sopracciglio, spiegandole la cosa come se stesse parlando a un bambino di tre anni. “Pensi che sia capitato qui per caso e che abbia deciso all'improvviso di visitare la famiglia Moore per fare il tuo autista?”.
Nonostante le sue parole fredde, Alyssa non si scompose. Scrutò la sua espressione, come se stesse interrogando un ladro piuttosto che uno degli scapoli più appetibili di Hoover City. “Non scherzare”.
“Puoi pensare quello che vuoi, tanto non mi riguarda”. Emmett sorrise come se non gli importasse di quello che lei avrebbe pensato.