Capitolo 47
POV di Aria
Wendy alzò lo sguardo verso il rumore che proveniva da Christine. Christine si alzò in piedi, senza aver notato la forma accartocciata di Wendy sdraiata accanto a lei, il suo sguardo era rivolto solo alla sua preda. Quella preda era Amber, sua figlia. Ho lottato con le mie restrizioni, la mia mano è scivolata fuori dal polsino, lasciando solo il gomito incastrato nel secondo polsino lungo quel braccio.
David, notando lo sguardo folle, iniziò a chiamarla, lottando per liberarsi, qualsiasi cosa pur di distrarla dal dare la caccia alla propria figlia indifesa, che era priva di sensi e inconsapevole del pericolo in cui si trovava, da parte di sua madre. Wendy afferrò la gamba di Christine, ma la sua sete di sangue l'aveva completamente presa. Non abbassò nemmeno lo sguardo verso lo strattone alla sua gamba, i suoi occhi si concentrarono esclusivamente su quello di sua figlia.
"Wendy, devi fermarla, non riesco a liberarmi." Ho urlato. L'osso della parte superiore del braccio si spezzava sotto la pressione che stavo esercitando cercando di liberarmi. Il mio osso sfonda la carne proprio sopra il punto in cui dovrebbe trovarsi il gomito. Ho urlato per lo schiocco orrendo, con la sensazione che i nervi del braccio li avessi squarciati. Piegando il braccio, sono riuscito a scivolare fuori dal polsino, il braccio destro penzolava con una strana angolazione, il sangue mi scorreva lungo il braccio e gocciolava sul pavimento. Potevo già sentire il mio braccio tornare al suo posto e la ferita guarire mentre sopportavo il dolore delle mie ossa che si riorganizzavano.
Christine, sentendo l'odore del mio sangue, si voltò e guardò nella mia direzione. La prima cosa che notai furono i suoi occhi color ambra, tranne che la pupilla era rosso sangue. Non so cosa le abbiano dato, ma mi era chiaro qualunque cosa fosse, non era solo il mio sangue. Qualunque cosa abbiano fatto, ha alterato il suo DNA. In questo momento, stavo fissando il predatore perfetto. Nessun riconoscimento sul suo volto che io sono sua amica, la sua Luna. In quel momento ho capito che tutto ciò che restava di Christine era sparito.