Capitolo 452
Mi avvicinai a Ivy, le ginocchia quasi mi cedevano sotto. Ero esausta, così esausta che non ero nemmeno sicura di poter curare qualcun altro quella sera, ma... dovevo provarci.
Delicatamente, le ho appoggiato la mano sulla fronte. La sua pelle era fredda al tatto, viscida sotto la punta delle mie dita.
Prendendo un respiro profondo, chiusi gli occhi, cercando in profondità dentro me stessa l'energia argentea che era diventata parte di me in così poco tempo. Rispose più facilmente di quanto pensassi, impetuosa come un fiume che sfonda una diga.