Capitolo 392
Ho sentito la mia determinazione sgretolarsi. Mi mancava anche lui. "Okay," ho ceduto. "Possiamo andare a casa tua."
Il sollievo illuminò il volto di Edwin mentre mi prendeva la mano, conducendomi via dall'edificio. Il tragitto verso il suo appartamento fu tranquillo, il silenzio rotto solo dai miei occasionali raffreddori.
Mentre varcavamo la soglia, un'ondata di nostalgia mi ha colpito. Tutto era esattamente come lo ricordavo, dai morbidi cuscini sul divano al leggero profumo della colonia di Edwin nell'aria.