Capitolo 276
Audrey
Il mio stomaco si contorse in mille nodi alla vista di quella vernice scrostata, di quel prato incolto, di quelle finestre rotte che lasciavano entrare l'aria fredda di fine autunno.
La vista della casa della mia infanzia mi riportò alla mente un'ondata di ricordi che avevo cercato con tutte le mie forze di dimenticare. La casa sembrava ancora più fatiscente di quanto ricordassi, il portico leggermente cedevole e le finestre appannate di sporcizia. Edwin si fermò sul marciapiede e restammo lì seduti in silenzio per diversi lunghi istanti. La mia gola si contrasse dolorosamente mentre fissavo quel posto attraverso il parabrezza.