Capitolo 263
Ho scambiato un'occhiata con Edwin. Il mio cuore stava di nuovo correndo.
"È vero," mormorò quella voce eterea dentro di me, come seta che premeva contro le pareti interne del mio cranio. "Ero sveglio da un po', ma quando eri in pericolo... dovevo proteggerti. Proteggere noi."
Il dottore mi ha controllato un'ultima volta, senza trovare ferite. Edwin non mi ha lasciato la mano neanche una volta. Quando ha finito, si è tolta lo stetoscopio dalle orecchie e ha fatto un passo indietro.