Capitolo 183
Bastiano
È buio quando mi sveglio: il buio pesto di una cella senza finestre, l'aria fredda e umida. So di essere sottoterra senza che me lo dicano, e prima ancora di ricordare gli eventi che mi hanno condotto in questo posto, so che qualcosa non va.
Lentamente i dettagli filtrano di nuovo nella mia mente, e prima ancora che io riesca a elaborare i miei sentimenti turbolenti, Axel esplode fuori da me. Giro intorno alla cella, annusando ogni angolo dello spazio e cercando di orientarmi. È uno spazio angusto, rivestito di sbarre di argento puro, che non vanta nulla che possa supportare la vita umana. Non ci sono oggetti presenti: nessun mobile, nessun secchio per i rifiuti o un recipiente per l'acqua, niente.