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Capitolo 134

Nina

"Stasera siete stati fantastici. Datevi una mossa e andate al bar. Stiamo festeggiando."

La squadra rimase in silenzio per qualche istante dopo che parlai. Enzo continuò a fissarmi con un'espressione sul viso che non riuscivo a decifrare, anche se potevo capire che una parte di lui voleva che lo colpissi prima, come se la violenza avrebbe risolto i suoi problemi con suo padre. Mi sentii orribile solo per aver pensato di fargli una cosa del genere; le lacrime iniziarono a riempirmi gli occhi al pensiero di ferire intenzionalmente Enzo, facendomi voltare sui tacchi e scappare furibondo dallo spogliatoio silenzioso prima che qualcuno potesse vedere.

Era ormai buio nello stadio quando riemersi. Tutti se n'erano già andati e presto i custodi e l'operatore Zamboni sarebbero venuti a pulire lo stadio e a rifare la pista. Proprio in quel momento, qualcuno uscì dall'ombra, facendomi praticamente saltare fuori dalla pelle mentre il cuore mi balzava in gola. Barcollai all'indietro, tenendomi il petto e imprecando sottovoce mentre i miei istinti di lotta o fuga si attivavano momentaneamente prima che mi rendessi conto di chi fosse.

Era Richard, il padre di Enzo.

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