Capitolo 232: Sta uscendo fuori
Gli occhi lunghi e stretti di Dicken erano semichiusi, le pupille azzurre sotto erano torbide. Stava fluttuando tra la coscienza e l'incoscienza, e il suo respiro era agitato come una candela nel vento che potrebbe spegnersi da un momento all'altro.
"Dicken." Gli toccai la guancia preoccupato e lo chiamai due volte, ma non reagì affatto e il suo respiro si fece sempre più debole.
In quel momento un immenso terrore mi strinse il cuore e quasi mi soffocò, ma mi calmai al pensiero che Dicken ora poteva contare solo su di me e che non c'era nessun altro che potesse salvarlo.