Capitolo 113 Il mattino dopo
Dopo che la sveglia ebbe suonato la sua odiosa melodia, Norah, che si stava curando i postumi della sbornia, allungò la mano intontita verso il telefono, solo per sfiorare un braccio. Sentì il tendine solido del braccio e si rese conto che apparteneva a un uomo.
Questa consapevolezza la fece svegliare di soprassalto, spingendola ad aprire gli occhi di scatto e ad incrociare lo sguardo di Sean, che stava silenziando la sveglia del suo telefono.
Sean, adornato di succhiotti come trofei, la guardò con un pizzico di imbarazzo.
"Vai al lavoro, eh? Perché non ti prendi un giorno per riprenderti?" suggerì con noncuranza Sean, prendendosi la responsabilità di dettare il programma giornaliero di Norah.
Norah esitò, prendendosi un momento per registrare il suo stato di svestizione prima di afferrare frettolosamente la coperta per coprirsi.