Capitolo 706
Il sole filtrava attraverso le alte finestre dello studio sontuoso, gettando un bagliore dorato sui pavimenti di marmo. Eva sistemò la spallina del suo abito, ogni suo movimento incarnava grazia e sicurezza. Oggi era il primo servizio fotografico per il progetto di collaborazione. Tuttavia, non era il prestigio del progetto o il significato del momento a rimanere nella mente di Eva; era la presenza di Christine.
Christine era lì vicino, il suo volto era una maschera di dolcezza sdolcinata mentre chiacchierava con il direttore. La sua voce, grondante di finto entusiasmo, risuonava per tutta la stanza. A tutti gli altri, sembrava amichevole e collaborativa, la perfetta giocatrice di squadra. Eva lo sapeva bene. Dietro il sorriso raffinato di Christine c'era una mente che lavorava a pieno ritmo, escogitando strategie per indebolirla.
"Eva, tocca a te", la chiamò il fotografo, interrompendo i suoi pensieri.