Capitolo 676
Eva allontanò quel pensiero inquietante mentre apriva le porte a Granse. Si aspettava il solito saluto entusiasta dal personale, ma invece si trovò di fronte a indifferenza e a una presa in giro appena velata. Una delle commesse, una donna sulla trentina con un sogghigno sicuro inciso sul viso, fu la prima a rivolgersi a lei.
"Ci scusiamo, signora, ma l'abito da lei commissionato non è più disponibile. Un altro cliente lo ha acquistato, citando l'urgenza del suo evento", ha detto la donna con un tono che trasudava falsa cortesia.
Gli occhi acuti di Eva valutarono la donna. Non c'era rimorso, solo presunzione, come se fosse stata lei stessa a orchestrare quell'inconveniente.