Capitolo 674
Quando Eva tornò a casa, suo nonno, George, era già seduto al tavolo da pranzo. Una cameriera le tirò fuori la sedia e lei si sedette con compostezza, ogni suo movimento trasudava grazia. Si rivolse al nonno con un sorriso luminoso e conciliante, sperando di dissipare il suo dispiacere.
"Nonno, mi scuso per il ritardo. Spero di non averti fatto aspettare troppo a lungo?" disse Eva educatamente, sebbene fosse arrivata quindici minuti prima del previsto.
"Sì, l'hai fatto," rispose George bruscamente, con un tono tagliente. Nonostante le sue parole pungenti, Eva rimase imperturbabile. Era cresciuta sotto il suo occhio vigile, i suoi standard esigenti l'avevano plasmata nella donna composta che era oggi.