Capitolo 513
Ricordava chiaramente quella notte, quando era salita sullo stesso familiare elicottero nero all'ultimo piano dell'edificio, portando con sé solo i vestiti che indossava, il sedile freddo che le premeva sulle spalle. "Non pensavo lucidamente. Non mi importava dove stessi andando, non mi importava cosa avrei fatto, avevo solo bisogno di andarmene. Volevo lasciare Miami alle spalle e non voltarmi mai indietro."
La sua mano si strinse, le unghie si conficcarono nel palmo mentre ricordava la disperazione nella sua decisione. Un giorno, si era guardata allo specchio e aveva a malapena riconosciuto la donna che la fissava: occhi tormentati, magri e scarni, una determinazione quasi selvaggia a inseguire Mark. Era un'ombra di se stessa, resa folle dal crepacuore e dalla disperazione.
"Il nonno Smith notò la mia condizione", continuò, con voce più ferma. "Mi organizzò per sparire, per guarire in un posto dove non sarei stata trovata". Li guardò tutti, gli occhi che si oscuravano mentre i ricordi riaffioravano. "Per i mesi successivi, tornai di nuovo e vissi nell'esercito, rafforzando il mio corpo e la mia mente".