Capitolo 497
"Hugo!" gridò il capo angosciato, cadendo in ginocchio accanto al corpo del fratello caduto che era nel mezzo di una pozza di sangue. Era lo stesso uomo che aveva sbattuto ripetutamente la fronte di Eva sul pavimento.
Le labbra di Eva si arricciarono con disprezzo mentre osservava lo spettacolo. La pelle era stata spietata pochi istanti prima, la sua crudeltà incrollabile. Ma ora, mentre cullava il fratello morto, non era altro che un patetico guscio di uomo.
"FRATELLO HUGO!" Un'altra voce risuonò, piena di dolore. Il cecchino, distratto dalla perdita del suo mentore di lunga data, quello fu il suo primo errore. Il suo secondo errore fatale fu quello di esporsi senza difesa. Prima che avesse la possibilità di piangere, il proiettile di Eva trovò il suo prossimo bersaglio, trafiggendogli il cranio in un colpo netto.