Capitolo 184 Il piano di Charlotte
In una piccola casa buia e umida, un tanfo di muffa aleggiava nell'aria. Un uomo giaceva disteso a terra, circondato da bottiglie vuote. All'improvviso, la porta si aprì cigolando. Charlotte entrò lentamente, dopo essersi camuffata con cura con un cappello, occhiali e una maschera, avvolta in modo che non si potesse vedere alcun accenno di lei.
Guardando con disprezzo l'uomo sul pavimento, andò a prendere un secchio d'acqua dal bagno e glielo gettò addosso. L'uomo fradicio e ubriaco, tornò subito sobrio. Non era arrabbiato per il brusco risveglio ricevuto da Charlotte.
"Chi sei? Come sei entrato? Cosa vuoi?"
Charlotte si accovacciò, esaminandolo con disprezzo. "Tua figlia sta per morire, e tu hai il coraggio di stare qui a bere. È davvero maledetta ad avere un padre come te."
Dopo aver sentito parlare della figlia, l'uomo è crollato completamente, piangendo senza vergogna. "Sono inutile, non posso salvare Milly. È colpa mia... La morte di Milly è colpa mia", singhiozza. "Dovrei essere io a morire, non Milly. Ha solo cinque anni, la sua vita è appena iniziata, non dovrebbe essere lei a morire..."