Capitolo 3 Il bacio
Liam accettò un fazzoletto dal suo fidato aiutante, Rhett Foster, e si asciugò il sangue dalle mani con una precisione deliberata, quasi regale.
Poi si tolse lentamente la maschera, rivelando un volto che avrebbe potuto togliere il fiato a chiunque.
I suoi occhi erano pozze scure e magnetiche, abbastanza profonde da attrarre chiunque.
E sopra le sue labbra perfettamente disegnate c'era un naso prominente e scolpito.
I suoi lineamenti cesellati esprimevano sia potenza che bellezza, quasi troppo impeccabili per appartenere a un uomo comune.
Era il tipo di volto che avrebbe potuto eclissare perfino le stelle più luminose dello spettacolo.
Ma più del suo aspetto, era la sua aura, autorevole e indomabile, a far venire i brividi lungo la schiena. Era un uomo che aveva il dominio su innumerevoli vite.
Liam sorrise, un lampo di pericolo gli brillò negli occhi. "E allora se lo fossi?"
Gli occhi di Emily si spalancarono come piattini.
Liam Watson: quel nome aveva il peso della leggenda.
Liam era stato un membro di un ramo della famiglia Watson prima di scomparire nell'oscurità per dieci lunghi anni.
Una volta riemerso, prese da solo il controllo del mondo sotterraneo della nazione, diventando un re senza rivali.
In effetti, era così potente che perfino il presidente lo trattava con cautela.
L'ex fidanzato di Emily, Alex, era un membro della famiglia Watson, che era passata dall'oscurità alla supremazia solo grazie a Liam.
Alex era nipote di Liam per parentela.
Quindi, se il suo matrimonio con Alex andasse in porto, Liam sarebbe lo zio di suo marito.
La sorellastra di Emily, Sloane, l'aveva convinta a offrirsi in sposa a Daniel Russell.
Sebbene Daniel avesse potere in città, non era nulla contro la potenza della malavita di Liam. Era come paragonare un leone a un topo.
Quando quel pensiero la colpì, la speranza balenò dentro Emily.
Se fosse riuscita a ottenere il sostegno di Liam, avrebbe potuto sfuggire al sacrificio forzato e salvare sua madre.
Trattenendo il respiro, chiese con esitazione: "Dato che ti ho appena aiutato, potrei chiederti un favore?"
Lo sguardo di Liam si fece più acuto e i suoi occhi brillavano di curiosità.
Era la prima volta che una donna lo affrontava con tanta compostezza, soprattutto dopo averlo visto uccidere così tante persone.
Incuriosito, Liam si diresse verso Emily con una sicurezza quasi pigra, ogni passo misurato e senza fretta.
Le sue dita scolpite le pizzicarono il mento, sollevandolo in modo che lei potesse guardarlo dritto negli occhi.
Lui la guardò negli occhi mentre la studiava con una sfumatura di divertimento negli occhi.
La sua voce, bassa e ricca, mandò un brivido nell'aria.
"Hai idea di chi stai parlando? Non hai paura che ti uccida?"
Un brivido percorse il cuore di Emily.
La sua presenza era opprimente, come una nube temporalesca che si avvicina, soffocante nella sua intensità.
Era pericoloso, anche solo parlargli era come giocare col fuoco.
Ma non aveva nessun altro a cui rivolgersi: Liam era la sua unica possibilità.
"Ho un dottorato di ricerca in chimica e medicina, oltre a brevetti, molto redditizi. Se mi aiuti, posso farti guadagnare soldi", ha detto, con voce ferma ma con un lampo di disperazione.
Liam scosse la testa, un leggero sorriso gli tirò le labbra. "Soldi?" mormorò, sfiorandole la guancia con le dita. "Sembro uno che non ha soldi?"
L'odore del sangue gli si attaccò debolmente alla pelle, gelandola anche se lui rimase apparentemente gentile. La guardia di Emily si alzò istintivamente, il suo corpo si irrigidì sotto il suo tocco.
"Cosa vuoi?" azzardò con cautela. "Se è in mio potere, sono disposta a scambiare qualsiasi cosa."
Una scintilla balenò negli occhi scuri di Liam, qualcosa di enigmatico e illeggibile.
Lasciò che il suo sguardo vagasse su di lei come se stesse considerando la sua offerta. "Qualsiasi cosa, dici?" All'improvviso, lasciò uscire una risata agghiacciante. "Allora voglio questo."
Con un movimento rapido, le avvolse un braccio intorno alla vita e la tirò a sé.
E lì, davanti a tutti i suoi uomini, la baciò.
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