Capitolo 465 Spingere e tirare
Lei
Era tardi, decisamente troppo tardi per essere sveglio, ma quella notte il sonno mi sfuggì a causa dell'eccitazione che mi ronzava nella testa. Mi ritrovai in piedi davanti allo specchio a figura intera nella mia camera da letto. Nella luce soffusa della lampada sul comodino e della luna crescente che filtrava attraverso le tende trasparenti, riuscivo a malapena a distinguere il delicato tatuaggio di una rosa che ora era sul mio fianco.
"Mio padre impazzirà quando vedrà questo", sussurrai mentre abbassavo la cintura dei pantaloni del pigiama quel tanto che bastava per vedere la graziosa rosellina.