Capitolo 314 Tregua
Lei
La porta del bagno si chiuse alle mie spalle con un leggero clic, attutindo i rumori ambientali del trafficato corridoio del tribunale.
Per un momento, il silenzio fu opprimente, offrendomi una breve tregua dal mondo caotico esterno. Le fredde piastrelle incontrarono i miei tacchi a spillo e mi chinai sul lavandino, fissando il mio riflesso. I miei occhi solitamente vivaci sembravano spenti e le scie di lacrime avevano leggermente macchiato il mio trucco. Prendendo un respiro profondo, lasciai che il peso delle mie emozioni mi travolgesse.
Aprii il rubinetto, lasciando che l'acqua fredda mi scorresse sulle mani prima di spruzzarmene un po' sul viso. Ogni goccia era come un piccolo balsamo sulla mia pelle accaldata, un fugace sollievo dal peso opprimente della colpa che minacciava di schiacciarmi.
"Perché mai ho pensato che questa fosse una buona idea?" sussurrai, mentre il peso delle mie decisioni gravava su di me. Il mio lupo si mosse, una presenza familiare nella parte posteriore della mia mente.