Capitolo 16 Tirerò fuori di qui, te e i bambini
Brigitta sedeva sul letto, sola nella stanza estremamente buia, non sapeva quante ore fossero passate ma sapeva di essere infelice e che solo un miracolo poteva salvarla dalle mani di Ragnar Marshall. Da quando aveva fallito il tentativo di aprire la porta della sua stanza, si era ritirata nel letto, rannicchiandosi come un bambino nel grembo materno. La sua preoccupazione più grande non era la tortura che stava subendo in quel momento, non era in grado di vedere i suoi figli.
Aveva immaginato quanto i suoi figli avrebbero sentito la sua mancanza. Quanto sarebbero stati turbati per dove si trovasse. Non riesce a immaginare in che stato si troverebbero ora i bambini e Nikolai.
All'improvviso, sentì il rumore di una porta che si apriva, poi, sorprendentemente, la luce nella stanza si accese. Quando vide Ragnar Marshall in piedi nella stanza, il suo cuore iniziò a battere forte mentre fissava il suo viso impassibile.
"Chi è Nikolai?" chiese.
"Il mio amico..." rispose subito. Il suo cuore batteva ancora forte contro il petto. Quando aprì bocca per parlare, aveva pensato che volesse interrogarla sul perché osava tentare di aprire la porta. Perché non avrebbe dovuto avere paura di un uomo che aveva ucciso la sua amica prima di lei. Di un uomo che aveva fatto in modo che due donne venissero gettate giù dalla torre e che si era assicurato che un'altra donna venisse gettata nella fornace. Quanto crudele e brutale poteva essere un uomo del genere? Aveva almeno una coscienza? Aveva persino ucciso sei dei sette Lord della sua stessa famiglia.