Capitolo 348
"Sai che non è meno inquietante quando so che sei qui da qualche parte e non posso vederti o sentirti, vero?" dico nel mio cortile. Immagino che sia particolarmente strano perché sa che Robbie mi ha parlato oggi. E devo assecondarlo come se fosse carino e non un grosso campanello d'allarme.
Tyler esce dalle ombre della casa dei nostri vicini. Non è ancora del tutto buio, ma lui ovviamente conosce bene i punti ciechi. Sono solo contento che Osiston abbia detto che lo tenevano d'occhio ogni volta che mi seguiva. Così almeno so che non è così furtivo come pensa di essere.
Il suo sorriso non arriva fino agli occhi. "Cosa ti ha detto Robbie oggi?" Si ferma poco prima dei gradini del mio portico, con uno sguardo cupo negli occhi. Non credo che sia gelosia, però. Non riesco a leggergli dentro.
Scendo lentamente, avvicinandomi a lui come un animale timido. "Mi ha chiesto se eravamo tornati insieme."
"E cosa hai detto?" Non fa una mossa verso di me. Tutto il suo comportamento è cambiato da prima oggi.